Anche nell'era del Web 2.0, dove i rapporti sociali e di amicizia si vivono, sempre più a distanza, si avverte l'esigenza di tornare a percepire forti emozioni legate, non solo alla fisicità di qualcosa o qualcuno, ma anche all'esperienza della condivisione di idee, emozioni, momenti che coinvolgano tutte le nostre attività sensoriali.
Del resto perchè mai dovremmo lasciar fuori le emozioni dal business, se sono così importanti nella nostra vita quotidiana?
Il marketing non vende più il prodotto solo perché è bello o di marca, ma perché riesce a stimolare l'esperienza che il consumatore avrà di quel prodotto.
Per fare un esempio: non conta il docciaschiuma, ma l'esperienza di fare la doccia.
Per raggiungere l'obiettivo, cioè la vendita, è necessario mettere in atto imponenti strategie di comunicazione che arrivino al cliente, coinvolgendolo in tutti i suoi 5 sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto.
Potremmo dire, anzi, che per colpire nel segno, il prodotto o servizio da vendere, deve anche "penetrare" la sfera emozionale e creativa del cliente, quindi deve arrivare a centrare sei sensi, anziché cinque.
Cosa deve avere, quindi, un marchio per essere "emozionante"?
MISTERO
E' il segreto che tiene in vita le relazioni a lungo termine, di qualsiasi natura siano. L’azione inaspettata, il gesto segreto, lo scatto imprevedibile.
SENSUALITA'
Facciamo esperienze attraverso i sensi. Quando un marchio solletica e sollecita tutti e 5 i sensi, allora il risultato è “indimenticabile”.
INTIMITA'
Sta per empatia, impegno, ed è da questo che nasce la fedeltà nel tempo da parte dei consumatori.
Come dice Kevin Roberts (CEO di Saatchi & Saatchi) nell’epoca della “attraction economy”, sono due i (non) luoghi più importanti: lo schermo (del cellulare, del PC, del cartellone in autostrada, del TV) e il negozio.
L’emotività guida l’acquisto, e trasforma impulsi alogici in un processo di identificazione e immedesimazione.
Solo i marchi molto speciali, carismatici, saranno amati e difesi strenuamente dai consumatori.
Solo le aziende che sapranno inventare prodotti, servizi e esperienze che creano con in consumatori legami duraturi ed emozionali sopravviveranno.
Quindi, una marca capace di dare un valore emozionale e culturale che serva ad ispirare sensazioni positive che durino nel tempo. Un tempo che, si spera, come in ogni rapporto amoroso, sia il più lungo possibile.
Una storia d’amore che, come tutte, è irrazionale: non più motivazioni razionali per acquistare il prodotto di una determinata marca, ma inspiegabili motivazioni di legame con quella marca, ormai diventata una persona.
Dopo l’immaginazione, ecco il cuore al potere.
FashionBiz nasce proprio come Emotions Factory, una fabbrica di emozioni in grado di valorizzare le compenenti sensoriali del business del Fashion e del Lifestyle.
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